domenica 19 ottobre 2008

Federico Valentini sulla ex-caserma Paolini è d’accordo con Res publica!

Federico Valentini sull'ex caserma Paolini è d'accordo con noi!
Ieri alla manifestazione Federico Valentini mi ha parlato della conferenza –stampa tenuta ieri mattina a Fano-Tv sulla Paolini, riferendomi del suo dissenso all'acquisto tout- court e della proposta di indire un referendum su tale argomento.
E infatti leggiamo sul Corr.Adriatico di oggi :" E' poi veramente il caso di spendere 65.000 euro per spostare gli uffici comunali, specialmente quando la città ha più bisogno di interventi sociali e di nuove strutture viabili? Non è questa la vera priorità della città di Fano!". Valentini ha proposto di indire un referendum sulla questione. In caso di rifiuto lo organizzerà direttamente il Pd."
A parte il refuso di stampa (per spostare gli uffici comunali e acquistare la Caserma ci vogliono, semmai, 65.000.000 di euro…) siamo molto soddisfatti che il candidato sindaco del primo partito cittadino sia giunto, alfine, sulle nostre posizioni, comuni a tanti altri fanesi, che portiamo avanti dall'anno scorso, sin da quando venne fuori il famoso "Protocollo d'intesa" tra Carloni e Visco; già allora avevamo messo in evidenza come, comunque la si impostasse, con o senza STU, l'operazione acquisto ex Caserma era un'operazione del tutto inutile, e sbagliata, per la città di Fano, per la quale ben altre erano, e sono, le priorità!
Era ora che anche il PD arrivasse su queste posizioni, dopo aver tanto a lungo insistito sia sull'acquisto (già la precedente Giunta ci aveva provato, e a spingere l'operazione era stato proprio il cugino di Federico, Valentino Valentini!)sia sulla destinazione d'uso, che Carnaroli a gran voce chiedeva fosse quella, e solo quella, indicata nel "suo" PRG, e cioè "scuole e università".
Ora, anche grazie a una devastante crisi finanziaria in corso, che ha messo in ginocchio le nostre maggiori banche e quelle di tutto il mondo, e ad una recessione incipiente, ma di cui si avvertono i primi segnali (la "Antonio Merloni" di fabriano è stata ammessa a godere dei benefici della Legge Marzano, che ne evita il fallimento, la stessa di cui beneficiò la Parmalat nel 2003) Federico Valentini, che fino all'altro ieri contestava l'operazione solo sui modi ma non sull'opportunità, si accorge che non è più il caso di insistere sull'acquisto di un edificio, il cui restauro, visto i vincoli delle belle arti, potrebbe costare ben più dei 28 milioni di euro previsti da Carloni nell'incontro di martedì scorso. E lancia l'idea del referendum, che a noi sinceramente non dispiace, visto che può essere l'occasione per far prendere posizione a tanti fanesi che finora non si sono interessati alla questione. Ma i tempi stringono, visto che elezioni comunali ci saranno fra pochi mesi, ormai. Ma già aver preso posizione sull'inutilità dell'acquisto dimostra che in questo momento Federico Valentini è molto più "vicino" agli interessi e ai bisogni della gente del suo "rivale" Aguzzi; e di ciò gli va dato merito.
Ettore Marini


 


 

Legislatura 16º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 064 del 02/10/2008

DE CASTRO, ANDRIA, ANTEZZA, BERTUZZI, MONGIELLO, PERTOLDI, PIGNEDOLI, RANDAZZO - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali - Premesso che:

in Italia da qualche anno la vendita diretta di latte crudo, dal produttore al consumatore, ha subito una forte espansione grazie all'installazione di distributori automatici su tutto il territorio nazionale (circa 800 distributori di cui 300 in Lombardia);


 

il latte crudo mostra analoghe caratteristiche qualitative rispetto al latte fresco pastorizzato e il suo consumo rappresenta un'opportunità economica per gli allevatori che hanno deciso di investire sulla filiera corta;


 

dal punto di vista nutrizionale e di genuinità il latte crudo rappresenta un'opportunità anche per i consumatori purché siano informati sulla necessità di distruggere preventivamente i microorganismi patogeni in esso presenti attraverso il riscaldamento del prodotto almeno a 70°C;


 

considerato che:


 

nella Comunità europea solo pochi Stati membri hanno autorizzato il commercio di latte crudo per il consumo umano diretto. Il mercato del consumo diretto di latte crudo è limitato e marginale (stimato in 200 tonnellate per l'Unione europea a 25 Paesi);


 

da una rassegna sugli episodi tossinfettivi dal 1980 al 2000 in sette Paesi industrializzati (Europa ed USA), emerge che tra l'1 e il 5 per cento di tutti gli episodi sono connessi con il consumo di prodotti lattiero caseari, e il 37,5 per cento di questi sono causati dal consumo di latte crudo;


 

il rischio che nel latte crudo possano essere presenti agenti patogeni è reale e, al contrario di quanto avviene nelle produzioni industriali, nel processo produttivo non sono presenti fasi in grado di bonificare il prodotto dalla presenza di microrganismi patogeni;


 

il controllo dei patogeni in allevamento, al di là dell'applicazione delle buone pratiche di allevamento, non è facilmente perseguibile in considerazione del fatto che questi possono: essere causa di specifici eventi morbosi negli animali, colonizzare l'intestino degli animali ed essere eliminati con le feci; essere presenti sulle mucose e sulla cute degli animali; essere presenti nell'ambiente e sulle mani degli operatori;


 

il rischio dovuto alla potenziale presenza di agenti patogeni nel latte crudo può essere amplificato da una non corretta gestione domestica del prodotto da parte del consumatore (eventuali carenze del mantenimento della catena del freddo, nel trasporto e nella conservazione domestica);


 

la percezione che il rischio associato al consumo di latte crudo sia superiore a quello associato al consumo di prodotti trattati termicamente è evidenziata, a livello di autorità sanitarie, dai provvedimenti normativi regionali (circolari) che tendono a ridurre il rischio stesso tramite la comunicazione agli utilizzatori;


 

considerato inoltre che:


 

durante il trattamento termico, obbligatorio prima del consumo secondo quanto stabilito dai principali provvedimenti normativi regionali di cui sopra, tutti i componenti del latte subiscono, in maniera più o meno evidente, delle modificazioni e alcune componenti, come le vitamine, possono andare distrutte;


 

nella Conferenza "Vendita diretta di latte crudo: qualità e sicurezza" dello scorso 11 settembre 2008 tenutasi a Tradate (Varese) sono stati presentati i risultati relativi alla Lombardia del "Monitoraggio e controlli ASL sul latte crudo";


 

il Piano dei controlli ufficiali illustrato nella Conferenza di cui sopra indica che, nel 2007, su 220 aziende lombarde autorizzate alla vendita diretta di latte crudo, il 13 per cento (29 in numero) sono state sospese in seguito al superamento dei parametri consentiti dalla legge,


 

si chiede di sapere:


 

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza che il 13 per cento del campione di aziende analizzato in Lombardia nel 2007 è stato sospeso per il superamento dei parametri consentiti dalla legge;


 

se sia stato richiesto il parere tecnico-scientifico del Consiglio superiore di sanità per analizzare la problematica richiamata nella regione Lombardia ed individuare gli interventi necessari alla sua risoluzione;


 

quali provvedimenti intenda adottare per garantire una corretta e trasparente informazione al consumatore in merito alla modificazione delle componenti qualitative e di freschezza del latte crudo dovuta alla bollitura prima del consumo, giudicata necessaria dalle autorità sanitarie per assicurare l'eliminazione dei microorganismi patogeni in esso presenti.


 

(4-00607)

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