domenica 23 dicembre 2007

La nostra posizione sullo scandalo "Carrara di Fano"

La Cava di Carrara è il migliore esempio dei vizi delle amministrazioni pubbliche italiane.

E’successo che un ripristino ambientale, che avrebbe dovuto restituire alla naturalità e alla collettività un sito sfruttato per anni, sia stato invece trasformato in una discarica, senza le dovute garanzie a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.

Incredibilmente, questo non è successo all’insaputa di tutti, ma sotto gli occhi della gente impotente, con tanto di autorizzazione regionale e in assenza di qualsiasi controllo, fino al momento in cui la Procura della Repubblica, informata dall’ ARPAM e dall’Ufficio Ambiente comunale, ha proceduto al sequestro dell’area nell’anno 2002. Da allora si sono lentamente susseguiti una serie di atti burocratici, ma i rifiuti sono ancora lì.

Da diversi mesi, l’ARPAM, l’ASUR e il Comune hanno avviato una serie di indagini valutative, che sembrerebbero escludere la presenza di contaminanti tali da generare malattie e malformazioni, lamentate invece dalla cittadinanza. Ma allora, ci chiediamo, chi si prende la responsabilità di dichiarare una volta per tutte la verità? Ancora nella trasmissione di domenica mattina su Rai uno “Sabato e Domenica“, il Sindaco ha usato il condizionale: non ci “dovrebbero essere problemi”, “sembrerebbe che non ci siano correlazioni con le malattie”. E’ comprensibile che la gente di Carrara non si accontenti dei “se” e dei “forse”, occorrono certezze, dichiarazioni univoche da parte del Sindaco, nel suo ruolo di massima autorità sanitaria della città, che spieghi ai cittadini cosa si intende fare, e quando.

Infatti, o le dichiarazioni degli abitanti di Carrara, che hanno denunciato malformazioni e malattie, sono leggende metropolitane, alimentate dalla paura e cavalcate da qualche politico (o aspirante tale), scopertosi ambientalista dell’ultim’ora, oppure un nesso con i rifiuti smaltiti nella cava esiste, e allora gli stessi devono essere rimossi senza indugi. Certo, le malformazioni possono avere tante cause, genetiche o contingenti, ma quando se ne determinano due contemporaneamente e nella stessa famiglia a carico di un bambino e di un gatto (come affermato nella stessa trasmissione), per di più nello stesso periodo, non bisogna scomodare professionisti matematici per comprendere che la probabilità di una casualità sia veramente molto recondita!

Chiediamo al Sindaco Aguzzi di dare una risposta chiara alla richiesta di verità e salute avanzata dai cittadini, e al consigliere Gianfranco d’Anna, lodevolmente promotore di una Commissione d’Inchiesta regionale sull’accaduto, chiediamo di conoscere se ci sono stati funzionari pubblici corrotti o inadempienti, che abbiano rilasciato autorizzazioni con faciloneria od omesso i dovuti controlli, e quali provvedimenti amministrativi verranno presi nei loro confronti

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