martedì 6 gennaio 2009

Condannati i protagonisti del “caso Tucker”

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Martedì 06 Gennaio 2009

 
   


  
  
  
  
  
 

Cinque condannati, tutti gli altri assolti. Si è concluso così, con le pesanti condanne per Mirco Eusebi, la sua compagna e tre dei suoi più stretti collaboratori, il caso Tucker, la famosa truffa con il tubo anti-inquinamento. Il Tribunale di Rimini, ieri pomeriggio, li ha riconosciuti colpevoli del reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa; sono cadute, invece, le accuse di violenza privata nei confronti dei collaboratori che facevano parte del sistema piramidale creato da Eusebi. Il patron della Tucket, Mirco Eusebi, 44 anni di Macerata Feltria, è stato condannato a 11 anni e 4 mesi di reclusione; la compagna Ivana Ferrara, 41 anni di Campobasso, a 10 anni e 10 mesi. Condannati ciascuno a 9 anni e 4 mesi i suoi collaboratori Simone Ambrogiani, 36 anni di Urbino, e Serenella Pierferderici, 45 anni di Mondolfo. Tre anni, infine, la condanna per Osvaldo Salvi. Tutti gli altri sono stati assolti. 
Il caso Tucker scoppiò nell'ottobre del 2002 dopo le inchieste di Striscia la Notizia. Le indagini della Procura della Repubblica di Rimini avevano finito per coinvolgere ben 56 persone: dai vertici della Tucker via via fino agli altri elementi della "piramide". L'organizzazione creata attorno al dispositivo salva-energia e anti-inquinamento si era rivelato, secondo le perizie dei giudici, un vero e proprio "bidone". Alla sbarra, così, era finito lui, Eusebi, la compagna, i collaboratori più stretti. Sotto accusa poi erano finiti anche altri 48 collaboratori, accusati però di truffa "semplice". Nelle convention e nei meeting la Tucker aveva "arruolato" un grande numero di persone che poi, in seguito alla scandalo, avevano presentato il conto a Eusebi. Un esercito di 1940 persone convinte dal carisma di Eusebi a versare somme variabili tra i 1077 e i 9384 euro soltanto per diventare promoter Tucker e ottenere il "diritto" di rivendere a terzi il discutibile dispositivo. Eusebi doveva rispondere anche delle presunte sevizie fisiche e psichiche consumate in un agriturismo della provincia di Terni, dove secondo le accuse gli affiliati poco produttivi venivano motivati "a dovere" per ottenere il massimo del rendimento. Ma al processo queste accuse cadute.
Ben 9500 le persone coinvolte nella truffa. Circa 10000 dispositivi "commercializzati" e solo 500 venduti. Un'ondata di denunce seguita alla segnalazione di un truffato alla trasmissione "Striscia la Notizia". Carabinieri, Finanza e procure di tre città impegnate nelle indagini. Lo Scandalo Tucker è esploso all'inizio di ottobre 2002. In sostanza i tubi miracolosi erano solo una scusa per avviare una sorta di "Catena di Sant'Antonio" che affiliava persone ingaggiandole come "venditori". I malcapitati venivano introdotti nell'organizzazione, una specie di setta religiosa che aveva sede in un residence in Umbria, da una parte con la promessa di lauti guadagni, dall'altra con pressioni psicologiche che derivavano dalla conoscenza anche della vita intima degli aspiranti venditori. Questi infatti che si fidavano ciecamente di Eusebi, ricevevano un "bonus" di un milione e 200 mila lire ogni volta che riuscivano ad attirare alla "setta" amici o parenti, "consegnando" ad Eusebi notizie sulla loro vita privata, che poi venivano utilizzate per i ricatti e le pressioni psicologiche.

1 commento:

  1. Ma Ettore Marini chi è?! Dove ha trovato queste informazioni? se voleva essere uno scherzo è perettamente riuscito perchè ancora non riesco fermarmi dal ridere! ma si rende conto di quello che scrive?! addirittura una setta???!!!! ma come stiamo?! non ci posso credere...cmq caro Marini...il "mostro" o "santone della setta" (ahahahaha) ha appena rinuciato alla precrizione per delle denunce tardive...e ci sa una perizia entro fine aprile... mi sa che qua c'è un pò di gente che si deve ricredere!
    saluti
    Alessia

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